De Petrillo Vincenza – Curriculum Vitae

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Curriculum

Studi, diplomi, lavori e passioni testimoniano il mio interesse per lingue, linguaggi verbali e non-verbali. Maturità Classica; laurea in Lingue e Letterature Straniere Moderne, Università “La Sapienza” – Roma; Dipl. Grafologo – indirizzo Grafologia della Consulenza Familiare – “Scuola diretta a fini speciali di studi grafologici” – Facoltà di Magistero, Università Urbino.

Docente a contratto per l’insegnamento di Esercitazioni grafologiche, Facoltà di Scienze della Formazione,  LUMSA – Libera Università Maria S. Assunta, Roma (1998 al 2004).

Per circa quarant’anni, dipendente del MIUR – docente ordinaria di Lingua e Letteratura Inglese,  scuola secondaria di secondo grado.

Inizi “artistici”

Nei primi anni del nuovo millennio, in un momento “grigio” della mia esistenza, ho avvertito – del tutto inaspettatamente – la voglia di comprare tele e colori. Non so, in tutta franchezza, se sono un’artista ma so che mi sento  contentissima quando ho la tavolozza in mano.

Le prime esposizioni a cui ho preso parte sono state quelle organizzate da grafologi artisti-per-diletto nell’ambito del progetto penna&pennello http://www.angolocurvo.com/pennapennello_it.htm

Successivamente,  ho partecipato   a  diverse  collettive d’ arte organizzate da ART ARVALIA. In una di queste, “Il Segno dell’Emozione” ho avuto il piacere di presentare una relazione illustrante il confronto tra linguaggio grafico ed il linguaggio pittorico di giganti dell’arte visiva.

Giudizio critico di presentazione

L’artista predilige il paesaggio come rivissuto dal suo animo, ottenendo una espressione delicatissima con il sapiente e armonioso accostamento cromatico.

Paola Salvini

In queste opere de Petrillo ci trasmette un’atmosfera sospesa, silenziosa. La profondità è data dai colori chiari e progressivamente sempre più luminosi e rasserenanti come volessero esprimere immagini interiori, lontane, evocazioni fiamminghe, dei flash come quei guizzi di luce, dell’increspatura delle onde che si impongono sulle rive di “spuma blu”

Cristina Costantini

Bello il paesaggio di “Campo di grano” dai toni caldi, con i fili d’erba, che sembrano danzare sulla tela, come se fossero mossi dal vento. Molto belli anche le marine e i fiori, dalla pennellata sicura e dai toni diversi. Le tele della De Petrillo colpiscono e incantano a prima vista e si rivedono sempre con un’attenzione gradevole”

Angiola Biffi Leonardi

Nella poesia delle opere di Vincenza De Petrillo è facile intravedere la ricerca di una serenità ed una pace interiore che fanno spesso da sfondo alle sue opere. Visioni che si realizzano in vaste campiture con suggestive immagini che spaziano con libertà di disegno, in un contesto di luci brillanti. Sembra quasi un omaggio alla natura, un inno alla serenità interiore che l’artista professa nel suo io. Le armonie sono studiate con giusti accostamenti di colore e di tonalità, redatti con attenzione e scrupolosità.

Elena Cicchetti

L’arte come linguaggio universale che non si ferma soltanto alla tecnica, ma percorre le strade del sentimento e della passione. L’arte come archivio di ricordi, di immagini altre e assolutamente uniche.

C’è questo nelle opere della De Petrillo che con coraggio e attraverso un linguaggio personale, rievoca quei ricordi e quei momenti vissuti nelle estati della sua fantasia.

Con una tecnica in evoluzione e attraverso una delicatezza tutta femminile, ci guida verso sensazioni calde e solitarie. Un gioco di rimandi e di entusiasmi che mescolano con umiltà la realtà e l’immaginazione alla continua ricerca di un valore assoluto.

Senza mai dimenticare come questo percorso di sintesi coloristica si sia originato Vincenza De Petrillo elabora i suoi quadri, frutto di una passione e devozione per l’arte.

Mai dar nulla per scontato in questo universo. Tutto è ambiguo, mutevole e niente è come appare: forme acerbe potrebbero originare insospettabili giochi di colori e strane sensazioni; e viceversa l’emozione del gioco potrebbe suggerire immagini che si generano perché frutto della memoria personale. Nemmeno i soggetti – apparentemente banali – devono far abbassare la guardia. Tutto come un romanzo ben scritto.

Poi, il gioco continua: per andare avanti tono dopo tono, colore dopo colore fino a lasciarsi tutto alle spalle.
Scenari splendenti conducono verso nuove emozioni con il sapore di un’arte che – come da bambini – è solo il frutto di una scoperta.

Roberto Pavoni

http://www.robertopavoni.com/