Critica Mostra di Piazza Mignanelli

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Mostra di Piazza Mignanelli : critica di A.M.Barbagallo

di Anna Maria Trinchieri

BREVE RESOCONTO dei GIUDIZI del CRITICO D’ARTE ALFREDO MARIA BARBAGALLO

MOSTRA COLLETTIVA “AUTUNNO D’ARTE” PIAZZA MIGNANELLI ROMA 12 DICEMBRE 2009

Nella suggestiva e fortunatamente soleggiata Piazza Mignanelli, gli Artisti di ART ARVALIA, Paola Salvini, Anna Maria Trinchieri, Liliana Ummarino, Mari Clemente, Stefania Chiucchiù, Marlena Fileri, Fiammetta Gioja, Alfio Pellegrino, Ada Risi, Liliana Scacchi, Silvana Vernotti, il 12 dicembre 2009, per la seconda volta, si sono ritrovati nella Mostra Collettiva “AUTUNNO D’ARTE”, ravvivando tutto l’ambiente circostante con il loro cromatismo vivace e variegato.

Il Critico d’Arte Alfredo Maria Barbagallo si è fermato ad osservare con molto interesse tutte le opere esposte e, in modo assai acuto e perspicace, è riuscito ad esprimere per ogni espositore un giudizio sintetico ma nello stesso tempo esauriente. Seguendo un iter in senso orario, il Critico si è così espresso davanti agli Artisti:

Fiammetta Gioja: di notevole pregio e interesse i suoi lavori su tela intonacata, che rappresentano o evocano suggestioni ispirate alle pitture pompeiane o dell’antica Roma: preziosa la trasparenza dell’acqua della fontana, nel particolare della Casa di Livia.

Marlena Fileri: l’uso originale del colore nell’elaborazione stilizzata di forme geometriche che si muovono nello spazio, fa ricordare il simbolismo astratto di Paul Klee.

Stefania Chiucchiù: utilizza con perizia un policromatico compatto con intelligente assemblaggio delle tinte; costante una componente romantica di ascendenza freudiana, legata ad una attenta analisi dei temi ispiratori.

Liliana Ummarino: ottima la tecnica espressiva che, anche nelle opere astratte, riesce ad evidenziare un mondo interiore intriso di romanticismo e passione; molto interessante il bicromatico che può aprire nuove strade d’indagine e sperimentazione.

Alfio Pellegrino: pittore impressionista dal tratto deciso e personale, che, con le sue ampie chiazze di colore, sfocia volentieri nel metafisico, producendo, comunque, una pittura emozionale.

Mari Clemente: ha la capacità di esprimere la “malinconia” dell’Arte, sa cogliere la poesia dell’essenza delle cose, inserendo tinte “malinconiche” per comunicare un abbandono estatico, spleen, che si esprime con delle tinte spente che evidenziano bene la componente psicologica della sua produzione artistica.

Silvana Vernotti: le sue acqueforti, molto minuziose, richiedono, oltre che una notevole perizia in una tecnica insidiosissima, un’immensa “pazienza” emotiva: la scelta del soggetto costituisce già metà dell’opera, nella quale traspaiono l’attenzione del particolare e la compattezza della composizione.

 Ada Risi: la sua è una pittura psicanalitica, si sviluppa tra “lineo” e “curvilineo”: nelle composizioni geometricamente lineari, inserisce sempre la linea curva ed è proprio questo fatto ad evidenziare l’aspetto psicanalitico delle sue opere, nell’elemento perfettamente circolare, per esempio dei Girasoli o del Cesto di fiori, si intravede la stessa Artista che si autorappresenta.

Anna Maria Trinchieri: nelle opere esposte, in prevalenza paesaggi ritratti dal vero, emerge uno stile naif moderno, non privo di ironia, caso raro, neopagano, naturalistico, vissuto emotivamente sul momento, riecheggiante Henri Rousseau: la rappresentazione risulta immediata, fresca, spontanea, priva di ripensamenti.

Paola Salvini: le immagini, specie se inserite entro cornici interne al quadro, spingono nel sogno, ci riportano al surrealismo, anzi al dada-surrealismo degli anni ’16-’20, in cui gli Artisti dalla protesta e la critica del sistema, erano arrivati al sogno, riuscendo ad imprimere un segno indelebile, di portata internazionale, nella società del tempo.

Liliana Scacchi: i quadri presentano una frattura nello stile e nella scelta dei soggetti: forse dopo un evento tragico, l’Artista ha sentito il bisogno urgente di rinnovarsi, di percorrere nuovi sentieri di sperimentazione tecnica e, in questa trasformazione, sono emerse parti sconosciute dell’io, ricche di messaggi profondi.

La rapida esposizione del Critico d’Arte Alfredo Maria Barbagallo è stata molto apprezzata dagli Artisti che, alla fine, sono stati da lui elogiati per la loro forte caratterizzazione e per la variegata molteplicità e diversità degli stili, delle tecniche e dei soggetti scelti.

12 gennaio 2010